Cosa significava Web per un bambino.

Avere 20 anni nel 2016 ti rende automaticamente appartenne alla generazione digitale nata e cresciuta di pari passo con la tecnologia. La verità è che per tutta la mia infanzia il web non è mai stato una parte pregnante e importante della mia infanzia,soprattutto considerando che appartengo ancora oggi alla fetta di popolazione afflitta dal “digital divide”.

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Modem 56k. Foto di Frédéric Bisson rilasciata in CC-BY

 

 

Il primo ricordo che ho della rete è il fantastico modem 56k,un apparecchio che molti miei coetanei non hanno mai usato. Era un momento di pura sorpresa quando facevi partire il tentativo di connessione e venivi travolto da un rumore assordante che come una formula magica ti apriva un mondo del tutto nuovo ed inedito(ed estremamente lento); peccato che pochi minuti dopo tua madre urlava dall’altra stanza perché doveva usare il telefono fisso.

Un’esperienza entusiasmante.

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Disegnare: una cosa che i bambini adorano. Immagine nel pubblico dominio .

Forse uno dei primi usi che ho fatto di un computer connesso(anche piuttosto datato, faceva girare Windows 98!) è stato cercare disegni da colorare(non giudicate, ero un bambino!) perché ero un grandissimo fan del cartone animato “Dragon Ball”; era bellissimo poter colorare le figure dei tuoi beniamini e sfoggiarle poi a tutti i tuoi compagni di classe (che poi facevano la stessa identica cosa). Un’altra uso che ricordo ero solito fare era scaricare musica, ahimè illegalmente (di nuovo, non giudicate). Ricordo ancora che ogni volta mi ritrovato a cercare sul mulo la canzone del momento e ad aspettare quasi ore affinché finisse il download di files mp3 di pessima qualità: con una connessione pagata a tempo non era proprio una brillante idea.

La prima esperienza è stata un po’ così, vedere nel web una sorta di contenitore enorme e sconfinato di materiale di tutti i tipi da cui poter attingere senza problemi quando volevi senza pagare nulla.Un posto in cui ti sentivi libero di poter fare tutto ciò che volevi, senza che nessuno ti controllasse. Era una concezione limitata e sbagliata del web, ma cosa ne poteva sapere un ragazzino se nessuno gli diceva diversamente? Cosa ne poteva sapere un ragazzino dei possibili rischi del web se gli adulti che avrebbero dovuto vigilare ne sapevano molto meno di lui?

Marco Caccialino.

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